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Questo sito è una via di mezzo fra un sito di cucina e un sito di archeologia sperimentale. In realtà io non sono uno chef, ma un archeologo al quale, nelle lunghe ore di studio, o di scavo, viene un certo appetito. Dunque, per dare un pretesto culturale alla mia gola, mi sono dato alle ricette antiche, preparate però secondo tecniche moderne.

L’accostamento fra archeologia e cucina può sembrare stridente e associare il Partenone a un piatto di fagioli addirittura irrispettoso. In realtà, come disse il grande archeologo Mortimer Wheeler, non si scavano cose, ma persone; ciò significa che l’archeologo non è un cacciatore di tesori preziosi ma colui che, basandosi sui resti materiali e sulle fonti scritte (se presenti), cerca di capire il più possibile sugli uomini del passato e quindi, in parte, anche su noi stessi. Anche l’UNESCO è di questo avviso, infatti ormai non sono considerati patrimonio dell’umanità solo i monumenti, ma anche attività e tradizioni, comprese quelle alimentari, che sono antiche di secoli: molte discussioni ha suscitato ad esempio l’inserimento nella lista della dieta mediterranea. Il cibo, invero, fa comprendere molto sugli uomini del passato: ambiente in cui vivevano, economia, organizzazione sociale, clima, commerci ecc. Certo, l’uomo non può essere ridotto a questi aspetti materiali, ma è anche importante indagarne il pensiero: per questo la via d’accesso privilegiata è l’arte, e non a caso spesso l’archeologia, soprattutto classica, si è sovrapposta alla storia dell’arte. Ma anche il cibo può essere utile, assaporare gli stessi aromi ci permette di entrare nella mente dei nostri progenitori: infatti ciò che è buono o cattivo, così come ciò che è bello o brutto, non è oggettivo ma determinato culturalmente. Ecco allora che la cucina è simile all’arte e, anzi, per certi aspetti è ancora più indicativa sull’uomo: infatti non tutti scolpiscono statue, o dipingono affreschi, o scrivono poemi, ma tutti, per necessità, mangiano!

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3 risposte a “home”

  1. Molto interessante, invoglia la lettura, non smetterei mai di consultarlo. Consiglierei di scrivere un libro. Cari saluti

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