pasticcio di carne (antica Grecia)

Pasticcio di carne (Candaulo)

Questa ricetta proviene dai Deipnosofisti (I sapienti a banchetto) di Ateneo. Ateneo, greco che viveva nell’impero romano fra II e III secolo d.C., in linea con la tradizione inaugurata da Platone, scrisse questo dialogo ambientato durante un ricco banchetto, in cui i convitati discutono di vari argomenti eruditi: con questo pretesto si proponeva una sorta di raccolta di tutta la cultura ellenistica, in un tempo che, complici la crisi dell’impero e il diffondersi del cristianesimo, era forse già percepito come la fine di un mondo e di una civiltà. L’opera è anche ben nota agli archeologi come fonte indiretta sulla storia dell’arte antica, ovvero come un testo che, pur non parlando specificamente di arte, contiene riferimenti a opere o oggetti artistici. Ma qui ci interessa perché in essa sono descritti anche alcuni piatti. In realtà del candaulo non viene data la ricetta col procedimento, ma solo gli ingredienti, un po’ come capita spesso conversando, quando ciò che interessa non è tanto come si realizza tecnicamente un piatto, ma cosa c’è dentro. Comunque, si può pensare a una sorta di pasticcio, simile a quelli che si trovano ancora oggi in Grecia.

Ingredienti per 4 persone:

  • 700 g di carne trita bovina;
  • 120 g di pangrattato più qualche cucchiaiata per la superficie;
  • 300 g di parmigiano o grana grattugiato;
  • Qualche rametto di aneto;
  • Brodo di carne abbondante;
  • Sale q.b.;
  • Pepe q.b.

Preparazione:

Cuocere per 10 minuti la carne nel brodo bollente, assieme all’aneto spezzettato. Scolarla e impastarla col pangrattato, il formaggio e qualche mestolo di brodo per rendere l’impasto più morbido. Salare l’impasto. Poi versarlo in uno stampo o una teglia, compattandolo, e spolverare la superficie con un altro po’ di pangrattato e del pepe. Cuocere in forno a 180° C per mezz’ora.   

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