ceci fritti (antica Roma)

Ceci fritti

I ceci erano molto diffusi, sia in zuppe, sia mescolati alla puls, una specie di polenta di farro. Addirittura il cognomen del più importante oratore romano, Marco Tullio Cicerone, viene dal nome latino di questo legume, cicer: evidentemente un suo antenato aveva sul naso una protuberanza a forma di cece, da cui il soprannome tramandato ai discendenti.

Qui vediamo una ricetta semplice, che può fungere da snack, da antipasto o anche da contorno. Bisogna mettere i ceci a bagno il giorno prima e lessarli (secondo i tempi indicati sulla confezione). Non vanno cotti troppo, altrimenti si sfaldano. Una volta lessi si procede a friggerli in olio d’oliva, finché non risultano dorati. Li si condisce poi con miele e garum, ovvero colatura di alici o salsa di pesce vietnamita, e si spolverano con del pepe nero.

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